10 PUNTI PER REALIZZARE UNA DESCRIZIONE EFFICACE

Le linee guida di DescriVedendo, qui di seguito riprodotte in sintesi, hanno lo scopo di facilitare la formazione di una corretta immagine mentale in chi non può vedere con i propri occhi un’opera d’arte.  Potrà essere un dipinto, una scultura, un oggetto antico, o altro ancora… Lo scopo è ovviamente quello di cercare di renderlo accessibile facendone una descrizione comprensibile e fedele. Anche seguendo il percorso suggerito, ci si renderà conto che non è comunque un’impresa semplice, ma con un po’ di allenamento si potranno trovare parole sempre più precise e coerenti con ciò che captano gli occhi, realizzando così un racconto completo ed efficace.


Punto 1  – Fornire un quadro dimensionale

Significa dare per prima cosa una “cornice” alla descrizione, attraverso i dati che possono aiutare a cogliere le dimensioni e la forma di ciò che  si andrà a descrivere. Non è tanto importante essere precisi al centimetro, bensì aiutare a comprendere grandezza e forma anche approssimativamente, ricorrendo a comparazioni con elementi di uso quotidiano ( p. es. utilizzando parti del corpo od oggetti per comunicare un’idea delle dimensioni). Può altresì aiutare a comprendere il contesto, fornire un’idea della grandezza dell’ambiente in cui l’opera d’arte è esposta.

Punto 2 – Tecnica e materiali impiegati

Indicare la tecnica e il materiale utilizzato dall’artista (p. es. olio su tela per un dipinto, o marmo bianco scolpito e levigato per una scultura) offre il più delle volte a chi non può vedere l’opera un richiamo sensoriale che lo aiuterà a costruirsi un’immagine mentale. Molto importante anche specificare il livello di realismo dell’opera: se cioè la tecnica utilizzata dall’artista esprime una riproduzione fedele di ciò che percepisce l’occhio, o se e in che modo se ne discosta introducendo effetti particolari.

Punto 3 – Definire il soggetto dell’opera.

Intende fornire un quadro sintetico dei principali elementi percettivi riconoscibili  in un’opera. Anche se nella storia dell’arte si incontrano spesso temi caratteristici che definiscono un insieme di elementi ricorrenti (p. es. natività, pietà, natura morta, nudo femminile, paesaggio, ecc.), è buona norma indicare, pur senza entrare subito in dettaglio, le figure che sono rappresentate e l’ambiente in cui sono inserite. 

Punto 4 – Precisare il punto di vista

Nella descrizione di dipinti, fotografie e immagini bidimensionali, occorre comunicare chiaramente tutte le informazioni riguardo la posizione usata dall’artista per rappresentare il soggetto e inquadrare i vari elementi percettivi che compongono una scena. Nella descrizione di oggetti tridimensionali, diventa importante fissare i diversi punti di osservazione in cui il visitatore deve porsi per poter cogliere gli elementi descritti.

Punto 5 – Accordarsi sulla sequenza descrittiva

In un’opera d’arte coesistono normalmente molti elementi da prendere in considerazione. È importante chiarire in base a quale regola viene adottato un punto di partenza nella narrazione; si procede poi con un certo sviluppo e si giunge alla conclusione. É altresì importante che per creare un’abitudine, le regole stabilite siano mantenute il più possibile inalterate, pur se saranno inevitabili deroghe ed eccezioni. DescriVedendo prevede di partire sempre dalla descrizione degli elementi che sono più prossimi dal punto di vista adottato, passando poi dal primo piano al secondo piano e quindi allo sfondo. Nella descrizione dei singoli elementi, si seguirà solitamente un senso dall’alto al basso e da sinistra a destra, come nella scrittura, fatta salva, naturalmente,  la presenza di elementi che potrebbero essere assunti come prioritari per la loro importanza/centralità in un’opera, che nel caso saranno descritti per primi.

Punto 6 – Localizzare le parti nel tutto
Parlando dei diversi elementi presenti in un’opera d’arte (p. es. figure umane, oggetti, parti architettoniche o naturali) , occorre fornire le informazioni utili per consentire di individuarli nello spazio: indicare la posizione di ciascuno di essi nell’insieme  in cui è inserito, riducendo il più possibile dubbi e ambiguità sul posto che ogni parte occupa nel tutto. Particolare attenzione occorre avere nelle indicazioni di “destra/sinistra”, avendo cura di precisare se si riferiscono a chi osserva o a ciò che è osservato. In scene particolarmente complesse o affollate è buona norma suddividere secondo una logica di sezioni o di quadranti, per poi procedere in dettaglio all’interno di ciascuno di essi.

Punto  7 – Indicare posture e forme

Dopo aver localizzato gli elementi percettivi, occorre procedere a una loro descrizione più accurata. Per le figure umane è importante riuscire a descrivere la loro postura, indicando quindi la direzione della testa rispetto al busto, la posizione degli arti superiori, delle mani, degli arti inferiori e dei piedi. Analogamente  per gli altri elementi (oggetti, architetture, componenti naturali di un paesaggio)  servirà descriverne la forma e le combinazioni delle loro parti riconoscibili nello spazio.

Punto 8 – Caratterizzare

Una volta localizzato un elemento percettivo e descritto lo spazio che occupa, attraverso lo sviluppo dei due punti precedenti, occorre arricchire la descrizione rendendolo riconoscibile e caratterizzandolo quindi univocamente con tutti i particolari di rilievo (p. es. espressioni facciali, capigliatura, abiti, ornamenti, ecc.)  

Punto 9 – Com’è la luce

La luce è spesso un elemento che nelle descrizioni non appare, mentre è fondamentale per caratterizzare l’opera d’arte. Occorre quindi indicare la posizione e il tipo di fonti di illuminazione, il loro effetto sulla scena, il crearsi di contorni, sfumature, ombre.

 Punto 10 – Cosa dire dei colori

Mentre alcuni colori di particolare rilievo saranno stati accennati nell’ambito del punto  8, facendo riconoscere e caratterizzando i vari elementi, è importante offrire anche un’idea delle componenti cromatiche più diffuse e quindi dominanti in un’opera.

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