DA DOVE SIAMO PARTITI

Nel 2015 abbiamo iniziato a occuparci di come superare la difficoltà quotidiana che le persone con ridotta o nulla capacità visiva incontravano nel rapportarsi con il mondo delle immagini. Lo sviluppo delle tecnologie assistive, tramite sintesi e assistenti vocali installati su computer e smart-phone,  aveva già risolto o stava risolvendo, nella maggioranza dei casi, la leggibilità dei contenuti di testo, mentre sulle immagini i risultati sono ancora oggi molto parziali.

Tecnologie a parte, anche nell’esperienza soggettiva di chi vedendo poco o nulla era uso farsi aiutare, i risultati non erano sempre incoraggianti: se chiedere  a qualcuno di leggere una scritta conduce a esiti pressoché univoci (poiché tutti leggono da sinistra a destra e dall’alto in basso), al contrario, farsi raccontare un’immagine, porta solitamente a narrazioni eterogenee (chi parte da un punto, chi da un altro, chi si dilunga su un primo particolare ritenuto fondamentale, chi ne trascura un secondo perché a suo giudizio non è importante, ecc.).  Malgrado la buona volontà di chi intendeva rendersi utile, ciò spesso disorientava, anziché aiutare.

Abbiamo così considerato come anche per raccontare un’immagine fosse indispensabile sviluppare un metodo, un percorso in grado di migliorare la coerenza fra ciò che si vede e ciò che si racconta di aver visto. Probabilmente un giorno ci sarà un software in grado di fare tutto ciò automaticamente e senza errori (negli ultimi tempi il riconoscimento di oggetti, scene e volti,  ha fatto passi da gigante), ma nel frattempo, imparare a raccontare con efficacia ciò che si vede, può essere molto utile a chi ha difficoltà visive,  oltre a costituire un esercizio benefico e anche gratificante per salvaguardare il linguaggio, una dote che l’umanità ha faticosamente sviluppato negli ultimi 200 mila anni e che ci ha consentito di condividere le esperienze molto prima di qualsiasi sviluppo tecnologico.

Per scelta e vocazione, DescriVedendo si è fin dall’inizio indirizzato verso la descrizione di immagini d’arte. Questo, principalmente per due motivi:

◦ In Italia, il patrimonio artistico è immenso e, quindi, rappresenta una priorità cercare di renderlo accessibile anche alle persone con disabilità essendo, oltretutto, un diritto costituzionalmente tutelato (Art. 3 e 9 della Costituzione)

◦ L’arte può essere un terreno ideale per favorire un confronto e per sviluppare iniziative e linguaggi che siano veramente inclusivi, aperti a qualsiasi genere di diversità

Tutto ciò è alla base di DescriVedendo.

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